Operai morti in azienda ittica Molfetta, rinvii a giudizio

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Il gup del tribunale di Trani ha rinviato a giudizio per cooperazione in omicidio colposo e violazione delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, Lorenzo Gadaleta, Vito e Domenico Di Dio, padre e figlio, rispettivamente legale rappresentante ed esecutore di una azienda ittica di Molfetta nella quale morirono due operai impegnati in lavori di manutenzione di una cisterna. Il processo comincera’ il 6 aprile prossimo dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Trani.
Nell’azienda ‘Di Dio’, l’8 aprile del 2014, morirono Nicola e Vincenzo Rizzi, anche loro padre e figlio, di 50 e 28 anni, e sopravvisse un altro figlio di Nicola, Alessio. I tre erano stati chiamati per lavori di manutenzione di una vasca dove confluivano le acque di lavorazione del pesce. Secondo quanto accertato dall’autopsia, padre e figlio morirono perche’ persero i sensi e annegarono nella cisterna interrata dopo avere inalato acido solfidrico sprigionato dai reflui.
Secondo il pm Antonio Savasta, i Di Dio avrebbero dovuto interrompere il ciclo di lavorazione mentre Nicola, Vincenzo e Alessio Rizzi si occupavano della manutenzione della cisterna.
Se lo avessero fatto, i reflui della lavorazione non si sarebbero riversati nella vasca dove i tre si trovavano e dalla quale solo uno, grazie al padre, e’ uscito vivo.
In un analogo incidente avvenuto sempre a Molfetta anni prima a poca distanza, sempre a causa delle inalazioni di acido solfidrico, nel 2008 alla Truck Center morirono cinque operai, all’interno di una cisterna che stavano lavando, nell’inutile tentativo di salvarsi l’uno con l’altro.

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