Terrorismo: da Bari supporto logistico a foreign fighters

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ipotesi investigativa che Bari sia un probabile luogo di passaggio di persone legate a reti jihadiste e soprattutto sia quello dove fornire supporto logistico a foreign fighters con alloggi e documenti e’ al centro di una inchiesta della Procura di Bari. Si tratta dell’indagine, coordinata dai pm Antimafia Renato Nitti e Roberto Rossi e affidata agli agenti della Digos e ai carabinieri del Ros che ha portato nei giorni scorsi in carcere un cittadino iracheno e due inglesi per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e documenti falsi. I tre sono infatti indagati anche per terrorismo internazionale (anche se la misura cautelare non e’ stata emessa per questo reato).
Sull’indagine gli inquirenti baresi mantengono il massimo riserbo. Che Bari fosse luogo di transito per possibili terroristi – dal porto del capoluogo pugliese e’ passato nell’agosto scorso anche il terrorista degli attentati a Parigi Abdeslam Salah – e’ una ipotesi gia’ documentata nell’indagine della magistratura barese che nel novembre scorso ha portato all’arresto del 45enne iracheno Mihamad Majid, tuttora detenuto.
Anche lui, in carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (reato per il quale e’ gia’ stato chiesto il processo), e’ coinvolto in una piu’ ampia inchiesta sul terrorismo ancora in corso.

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