Nei capoluoghi M5S e Lega non fanno il pieno

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Malgrado il successo alle ultime politiche, i candidati sindaci del Movimento 5 Stelle nei due capoluoghi di provincia pugliesi al voto, Brindisi e Barletta, non sfondano, tanto da non arrivare nemmeno ai ballottaggi. E lo stesso è avvenuto anche per i candidati della Lega. A Brindisi si andrà al ballottaggio tra i candidati sostenuti dalle tradizionali coalizioni di centrodestra, Roberto Cavalera (34,71%), e di centrosinistra, Riccardo Rossi (23,49%). Il candidato M5S, Gianluca Serra, sostenuto dal leader Luigi Di Maio con il comizio di chiusura della campagna elettorale, è arrivato terzo col 21,3% mentre il candidato leghista Massimo Ciullo, appoggiato anche da FdI, ha ottenuto il lusinghiero risultato del 18,4% delle preferenze. A Barletta è stata netta la vittoria di Cosimo Damiano Cannito che ha superato il 53% delle preferenze con il supporto trasversale di dieci liste civiche di centrosinistra e centrodestra, lasciando al secondo posto, ma molto distanziato col 18,45% dei voti, il candidato pentastellato Michelangelo Filannino. La Lega si è fermata al 4,6% dei voti con il candidato Flavio Basile. In entrambi i comuni capoluogo il risultato è in controtendenza rispetto al dato nazionale e al dato locale delle ultime politiche. In controtendenza anche rispetto al verdetto che sembravano aver dato anticipatamente le piazze che avevano accolto e acclamato i due leader della non ancora nata alleanza giallo-verde. Strapiena piazza Vittoria a Brindisi, il 6 giugno scorso, per il comizio di Matteo Salvini. Le bandiere della Lega sventolavano tra la gente che applaudiva, così come affollatissima era la scalinata Virgilio l’8 giugno, il venerdì che ha preceduto il silenzio elettorale, per Luigi Di Maio, che ha chiuso la campagna elettorale per le amministrative proprio sul lungomare di Brindisi. Più nel dettaglio, i dati delle coalizioni e delle singole liste incoronano in definitiva come primo partito proprio il M5S, seguito dal Pd che non aveva un proprio candidato, e ha sostenuto nella coalizione di centrosinistra l’aspirante sindaco di ‘Brindisi Bene Comune’, movimento ambientalista che ha le simpatie dei movimenti ‘No Tap’ e ‘No al carbone’. Al terzo posto il Partito Repubblicano per cui si è speso personalmente l’ex sindaco di centrosinistra Giovanni Antonino, arrestato nel 2003 per tangenti (ha poi patteggiato). Il figlio, Gabriele, è il consigliere comunale più suffragato di tutti i tempi: 1.863 preferenze per un seggio nell’assise cittadina.

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