Mafia: Vendola, legalità e diritti dove sono negati

“Il dovere della memoria, l’impegno di ciascuno a ribellarsi alle ingiustizie, ai privilegi, alla sopraffazione, l’impegno dello Stato nel contrasto alla mafie, l’impegno della politica a bonificare il “Palazzo” e a ricostruire i diritti. Per 20 anni abbiamo marciato al fianco di Don Luigi, di Libera e dei familiari delle tante e troppe vittime delle mafie, e non ci stancheremo neanche negli anni prossimi”. Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Liberta’, confermando la sua adesione e quella di Sel alla XX^ edizione della marcia di Libera per le vittime delle mafie e a sostegno dei familiari. Il leader di Sel e governatore della Puglia non potra’ essere domani a Bologna per impegni istituzionali e politici a Bari. Una delegazione ufficiale di Sel guidata dal capogruppo a Montecitorio Arturo Scotto e con i parlamentari Giovanni Paglia e Celeste Costantino, Marco Furfaro sara’ domani nel capoluogo emiliano. “Lo Stato ha un debito nei confronti dei familiari delle vittime – prosegue il leader di Sel – spesso troppi silenzi, omerta’, ritardi, opacita’ hanno umiliato questo Paese. Liberare i territori dall’influenza dei poteri criminali, contrastare i sistemi corruttivi – insiste Vendola – che spesso sono ad essi collegati: questo deve fare la politica. E questo non avviene sempre, perche’ in questo Paese ci sono sindaci come quello di Lamezia che chiudono le porte delle Istituzioni alla ndrangheta e ci sono sindaci al nord e in Emilia che quelle porte le aprono. Perche’ in questo Paese ci sono ancora ritardi nell’assegnazione dei beni confiscati ai boss. Perche’ in questo Paese ci sono ancora troppe sottovalutazioni sulle infiltrazioni mafiose nella cosa pubblica.Legalita’ per me – conclude Vendola – e’ poi ricostruire le comunita’, ancor piu’ in questa fase di crisi. Legalita’ vuol dire sanare le periferie abbandonate a se stesse delle nostre citta’. Legalita’ vuol dire portare i diritti dove sono negati”.

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