Chiusa vertenza Om Carrelli, azienda produrrà veicoli a basso impatto

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Un altro accordo dopo quello della Bridgestone dei giorni scorsi, grazie al quale sono stati salvati 500 posti di lavoro ma oltre cento sono gli esuberi, e negli anni scorsi diverse centinaia avevano scelto la ‘mobilità volontaria incentivata’ è stata chiusa oggi a Roma un’altra vertenza che riguarda un’azienda della zona industriale di Bari-Modugno. Si tratta della Om Carrelli elevatori, lo stabilimento già di proprietà della multinazionale svizzera Kion, chiuso dal 2012. Un protocollo di intesa è stato sottoscritto ieri pomeriggio nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico. Duecento i lavoratori impiegati. All’incontro hanno partecipato l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il sindaco di Modugno Nicola Magrone, il presidente del Consorzio Asi Bari Emanuele Martinelli, il ministro alle Attività produttive Federica Guidi, il presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio e la società ‘Tua Autoworks’ srl Puglia e Calabria, che è di proprietà del fondo d’investimento Lcv Capital management. La ‘Tua Lcv’ costruirà tra Bari e Gioia Tauro veicoli a basso impatto ambientale. “Sono due gli obiettivi che questo protocollo d’intesa si prefigge – spiega l’assessore Capone- la reindustrializzazione del sito e la ricollocazione del personale. La Regione Puglia con un investimento complessivo di circa dieci milioni di euro non solo riqualifica i lavoratori, formando nuove competenze, ma interviene anche nella infrastrutturazione dell’ intera area industriale, a servizio anche delle altre industrie del settore automotive del polo barese, ma non solo”. E’ infine prevista una occupazione a regime di oltre 1000 addetti, ripartiti tra le due società secondo quanto previsto nel progetto industriale proposto. Ma la formazione del personale resta molto importante. Su richiesta della Regione Puglia per la prima volta in un protocollo del genere è stata inserita una clausola secondo la quale se l’investimento non si perfezionerà con la ricollocazione di tutta la platea dei cassintegrati, potrà intervenire la revoca del finanziamento. “Sono stato più volte davanti ai cancelli della Om – commenta il presidente della Regione Michele Emiliano- e nei volti di quegli operai che hanno difeso la loro fabbrica ho letto la voglia di non mollare che oggi ha finalmente trovato uno sbocco positivo.La storia della Om, azienda storica del polo automobilistico barese, insegna che la lotta, condotta unitariamente con le istituzioni del territorio, paga e la Regione continuerà a seguire lo sviluppo dell’accordo di programma per assicurare un futuro ai 200 addetti e ai giovani che saranno assunti quando la fabbrica andrà a regime”.

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